L’adozione oggi

COSA INTENDIAMO PER ADOZIONE

In un contesto sociale in cui il rapporto genitore-figlio veniva ancora concepito sulla base del vincolo di sangue, l’adozione, che già di per sè irrideva a tale vincolo, era una sfida.
L’adozione internazionale, che metteva in discussione anche il concetto, o meglio, il pregiudizio di razza, sembrava addirittura improponibile.
Oggi ci sembra che la società abbia compreso ed accettato che il rapporto padre-figlio, madre-figlio non è a senso unico e non scaturisce con automatismo da un fatto biologico.
L’adozione infatti è una delle manifestazioni più alte di solidarietà.
Non colma il vuoto di un figlio naturale che non è stato concepito, ma riempie la vita di amore e di significato.
E’ il “vivere per” e il vivere con” che crea un rapporto pieno, autentico e naturale anche fra “totalmente diversi”.
Avere un figlio, naturale o adottivo, è sempre un impegno di vita fondato su un amore fecondo e responsabile.

I BAMBINI DI CUI CI OCCUPIAMO

Sono bambini orfani che vivono in orfanotrofi in El Salvador, Venezuela, Angola, Togo, Lettonia.Ogni bambino ha la sua storia!Le cause che li hanno privati delle cure, del calore e dell’affetto delle loro famiglie sono le più diverse: la morte di uno o di entrambi i genitori, la disgregazione familiare e sociale, la guerra, la violenza, i terremoti, la povertà. Questi bambini, comunque, hanno un destino comune tristemente noto: vivere di solitudine nella massa anonima di un orfanotrofio, bambini già “vecchi”.L’abbandono e l’istituzionalizzazione rischiano di togliere al bambino ogni possibilità di sviluppare in modo armonioso tutte le sue potenzialità, favorendo l’insorgere di disturbi del comportamento e del carattere che possono compromettere il loro normale sviluppo fisico-psichico.

Prima di intraprendere assieme il percorso adozionale l’Ente offre uno o più incontri conoscitivi istituzionali, assolutamente gratuiti alle coppie.
La coppia infatti, prima di aderire alla metodologia operativa dell’Ente, deve essere informato, in maniera esaustiva, delle reali finalità dell’adozione, delle difficoltà connesse all’accoglienza di un minore dal vissuto sofferente, degli obblighi che si assumono nei confronti del minore adottato.
La coppia, se ha deciso di conferire l’incarico, può esprimere le proprie preferenze sul Paese e, dove previsto dalla legislazione del paese, anche l’età del minore da adottare.
Conferito l’incarico, la coppia frequenterà i corsi di formazione, volti alla conoscenza delle differenze culturali, e della loro influenza sullo sviluppo della personalità.
Le coppie inoltre vivranno spazi di confronto altre coppie adottive che hanno già concluso l’iter; frequenteranno corsi di lingua per prepararsi con maggiore competenza all’incontro con il minore.

La Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, del 29.5.1993, di cui la L. 31.12.1998 n. 476 realizza la recezione nel nostro ordinamento giuridico, con conseguente modifica della L. 4.5.1983 n.184.

PRINCIPI DELLA CONVENZIONE INTERNAZIONALE

I principi fondamentali precisati dalla Convenzione dell’Aja ribadiscono l’orientamento politico dei rappresentanti dei Paesi che hanno partecipato alla negoziazione della Convenzione.
L’accordo prevede tra i principi più importanti il “superiore interesse del minore”, il “principio di sussidiarietà”, e la competenza esclusiva delle autorità centrali”, il “principio del consenso validamente prestato”, il principio di parità”.

LA NORMATIVA

Legge 4 maggio 1983, n. 184
Così come modificato dalla Legge 31 dicembre 1998, n. 476, e dalla Legge 28 marzo 2001, n. 149.
Diritto del minore ad una famiglia.
Pubblicata nella Gazz. Uff. 17 maggio 1983, n. 133, S.O.

Legge 31 dicembre 1998, n. 476
Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a L’Aja il 29 maggio 1993. Modifiche alla L. 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori stranieri.
Pubblicata nella Gazz. Uff. 12 gennaio 1999, n. 8.

Legge 28 marzo 2001, n. 149
Modifiche alla L. 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile.
Pubblicata nella Gazz. Uff. 26 aprile 2001, n. 96.

D.P.R. n. 108 del 8 giugno 2007
Regolamento recante riordino della Commissione per le adozioni internazionali.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 25 luglio 2007, n. 171.

D.P.C.M del 24 settembre 2007 riguardante la nomina del Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali.

D.P.C.M del 24 settembre 2007 riguardante la nomina del Vice Presidente e dei componenti della Commissione per le Adozioni Internazionali.

D.M. 6 agosto 2007 riguardante l’individuazione dei rappresentanti delle associazioni familiari a carattere nazionale in seno all Commissione per le adozioni internazionali

D.P.C.M. 9/11/07 – Modifica della composizione della Commissione per le adozioni internazionali

D.P.R. 1 dicembre 1999, n.492
Regolamento recante norme per la costituzione, l’organizzazione e il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali, a norma dell’articolo 7, commi 1 e 2, della L. 31 dicembre 1998, n. 476.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 27 dicembre 1999, n. 302.
(Abrogato dal D.P.R. n. 108 dell’ 8 giugno 2007)

CONVENZIONE AJA

Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione fatta a L’Aja il 29 maggio 1993

Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, ratificata in Italia con legge 31 dicembre 1998, n.476 (Circolare 30 ottobre 2000)